AUGURI DI BUONE FESTE
da RIFONDAZIONE
da RIFONDAZIONE

Del resto, anche al padrone dell’amianto Schmidheiny che ha sulla coscienza decine di migliaia di morti nel mondo e di 1.800 solo a Casale, il consiglio comunale di questa città monferrina ha consentito di monetizzare i morti di oggi e di domani in cambio della rinuncia alla costituzione di parte civile. La logica è la stessa: fai quel che ti pare del futuro e della vita delle persone, purché tu sia disposto a pagare un obolo alla coscienza collettiva. Non è sufficiente la già prevista causa di crisi a consentire i licenziamenti. L’importante è evitare le rappresaglie politiche. E quando mai i padroni hanno licenziato un operaio accusandolo di essere comunista, o della Fiom, o magari gay? Ci sono molti modi più subdoli per liberare le linee o gli uffici da un «avversario».



Era un’ottima premessa: sui redditi l’evasione fiscale è elevatissima, mentre occultare il patrimonio è molto più complicato. Di tutto questo nel decreto non c’è traccia. Dai primi calcoli emerge che dalla previdenza salteranno fuori 12 miliardi (oltre un terzo dell’intera manovra) tra blocco e aumento dell’anzianità emancata indicizzazione delle pensioni. Quest’ultimo provvedimento è particolarmente grave: colpisce la massa delle «rendite», quelle cioè superiori ai 940 euro al mese. Che sono taglieggiate da una inflazione attorno al 4,5% se calcolata – l’Istat lo fa – sul paniere degli acquisti quotidiani. Cioè della spesa necessaria a vivere. Di più: visto che l’aumento dell’Iva dal 10 al 12 per cento renderà più cari i consumi di massa, ne discende che lamanovra ha una connotazione anti popolare e al tempo stesso sarà depressiva per l’economia. Manon è finita: della patrimoniale non c’è traccia salvo un po’ di fumonegli occhi sotto forma di aumenti di bollo per le auto di grossa cilindrata, aerei e elicotteri.
C’è, invece, il ritorno dell’Ici sulla prima casa e soprattutto l’aumento delle rendite catastali per tutte le case, anche la prima. Insomma, tutti saranno chiamati a pagare, anche se, ovviamente, un po’ di meno in cifra assoluta,manon certo in proporzione al reddito, i possessori di case modeste.E la patrimoniale è scomparsa: Berlusconi si è opposto e il governo tecnico di Monti non può fare a meno dei voti del Pdl. Le imposte a pioggia sulla casa sono il classico esempio di una tassazione efficiente (pesca nel mucchio) che non risponde, però, ai principi di equità. Anzi, così come è stata impostata, è una imposta regressiva che penalizza chi ha fato sacrifici immensi per comprarsi una abitazione vista la latitanza dello stato nell’edilizia sociale. Certo, Monti si trova a fronteggiare una situazione economica e finanziaria terribile, un paese quasi allo sfascio (anche dell’unità politica) della quale non ha responsabilità. Sicuramente nelle sue scelte sente sul collo il fiato del ricatto politico berlusconiano, però non ha lanciato alcun segnale di cambiamento. Eppure qualcosa poteva fare. Poteva, quantomeno, rinviare le enormi spesemilitari (16 miliardi solo per nuovi aerei) che appesantiscono i conti pubblici; poteva chiedere alla chiesa cattolica di rinunciare a parte dei propri privilegi pagando l’Ici sugli immobili destinati a attività commerciali che nulla hanno a che fare con la professione di fede; poteva tentare di dare un po’ di slancio alla green economy destinandogli un po’ di risorse oltre al «banale» 36% riconosciuto alle ristrutturazioni. Potevano essere colpiti con una tassazione meno di favore dell’ 1,5% i capitali fuggiti all’estero e già «scudati» da Tremonti a condizioni di estremo favore che non hanno avuto uguali nel mondo. Qualcuno ha detto: «dategli tempo, mettiamolo alla prova». Si diceva così anche nel ’94 all’arrivo di Berlusconi. Ma di tempo non ce n’è: la crisi incalza e l’economia italiana nel 2012 andrà in recessione. Il che significa che non sarà creata nuova occupazione, che gli anziani rimarranno al lavoro, il potere d’acquisto di larghi strati della popolazione si ridurrà e cadrà la domanda di beni di consumo senza che sia sostituita da una crescita di consumi sociali e di investimenti pubblici. Monti che è un tecnico lo sa bene. Decine di milioni di italiani impareranno a conoscerlo sulla loro pelle.
OCI!

Rifondazione comunista aderisce alla manifestazione del 26 novembre per l’acqua, i beni comuni ed il rispetto del referendumSui referendum non permetteremo nessuno scippo. A giugno 27 milioni di donne e di uomini si sono espresse/i in maniera inequivocabile contro la privatizzazione dell’acqua e per una scelta netta per la sua ripubblicizzazione. Un voto che sancisce l'acqua come bene comune dell'umanità da sottrarre alla logica della mercificazione e del profitto .
A questo scopo, abbiamo organizzato un incontro tra gli amministratori degli Enti Locali della Federazione della Sinistra e il comitato dell'acqua, per l'11 novembre.




Occorre spiegare che la politica di Monti verrà usata dalla destra per riguadagnare consenso e che le elezioni anticipate erano l’unica strada efficace per porre fine all’era berlusconiana.
Interni: Rossana Rossanda, giornalista, scrittrice
Esteri: Luisa Morgantini, ex vicepresidente Parlamento europeo
Difesa: Falco Accame, ammiraglio
Istruzione: Annamaria Rivera: antropologa
Infrastrutture: Mario Tozzi: geologo
Trasporti: Dante De Angelis, ferroviere
Economia: Emiliano Brancaccio, economista
Sanità: Gino Strada, medico
Lavori Pubblici e piccole opere: Nicoletta Dosio, movimento No-Tav
Sport: Zdenek Zeman, allenatore
Beni comuni: Marco Bersani, Attac Italia
Spettacolo: Licia Maglietta, attrice
Immigrazione:Laura Boldrini, portavoce Alto commissariato Onu per i rifugiati
Beni culturali: Ascanio Celestini, attore, regista, scrittore
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