sabato 24 dicembre 2011

AUGURI DI BUONE FESTE DA RIFONDAZIONE

AUGURI DI BUONE FESTE
da RIFONDAZIONE

giovedì 22 dicembre 2011

BRESCIANINI SINDACO


martedì 20 dicembre 2011

FORNERO, INDIETRO TUTTA!



Fornero, indietro tutta!

Abbiamo trovato il modo per uscire dalla crisi, rilanciare l’economia e attrarre i capitali stranieri, risolvere il problema del precariato e dare un futuro ai giovani. Se va bene, potremmo farla finita persino con la fame nel mondo. Con la sua bacchetta magica la ministra Elsa Fornero ha compiuto il miracolo: via l’art. 18, dice, liberiamo le imprese da questo odioso laccio rendendo più facili i licenziamenti e vedrete che la macchina si rimetterà in moto. Magari introducendo una norma contro le discriminazioni politiche, ma per il resto liberi tutti. Tutti chi? I padroni, naturalmente. Per carità, se un lavoratore è licenziato ingiustamente dev’essere risarcito: prendi questi quattro soldi e ritenta la sorte da qualche altra parte.
Ci risiamo. Con un accanimento degno di miglior causa, finalizzato solo a regolare i conti con il Novecento, riparte l’assalto a un diritto che, con un’operazione subdola quanto stantia, viene declassato a privilegio. Di che stiamo parlando? Del fatto che se un dipendente in un’azienda con più di 15 dipendenti è messo fuori e il giudice ritiene il licenziamento ingiusto, quel lavoratore dovrà essere riassunto nello stesso luogo a parità di trattamento. L’azienda condannata può comunque opporsi alla sentenza, ha a disposizione altri due gradi di giudizio. Sarebbe questa la causa di tutti mali, contro cui destre e Confindustria hanno sempre scagliato i loro strali? Sarebbe l’art. 18 a far perdere il sonno persino a tanta intellighentia democratica? Le armate del giuslavorista del Pd Pietro Ichino si sono infoltite con l’arrivo della Fornero, a cui la parola sacrifici strappa lacrime mentre la sua sensibilità non sembrerebbe colpita da chi è stato licenziato ingiustamente. Basta pagare il giusto, ma al padrone dev’essere garantita massima flessibilità. Del resto, anche al padrone dell’amianto Schmidheiny che ha sulla coscienza decine di migliaia di morti nel mondo e di 1.800 solo a Casale, il consiglio comunale di questa città monferrina ha consentito di monetizzare i morti di oggi e di domani in cambio della rinuncia alla costituzione di parte civile. La logica è la stessa: fai quel che ti pare del futuro e della vita delle persone, purché tu sia disposto a pagare un obolo alla coscienza collettiva. Non è sufficiente la già prevista causa di crisi a consentire i licenziamenti. L’importante è evitare le rappresaglie politiche. E quando mai i padroni hanno licenziato un operaio accusandolo di essere comunista, o della Fiom, o magari gay? Ci sono molti modi più subdoli per liberare le linee o gli uffici da un «avversario».
L’ultimo imbroglio della ministra che promette «la riforma del ciclo di vita» (qui siamo oltre il miracolo) è il tentativo maldestro, anch’esso stantio, di contrapporre i privilegi dei «vecchi» alla condizione precaria dei giovani. C’era bisogno di cambiare governo per continuare a sentire queste banalità? La precarietà è ancor più pesante nelle aziende con meno di 15 dipendenti dove lo Statuto non entra: come la mettiamo? E non basta ancora la progressiva sterilizzazione dell’art. 18 operata dal governo Berlusconi?
Era il 24 marzo del 2001 quando tre milioni di italiane e italiani occuparono Roma in difesa dell’art. 18, il ministro dovrebbe ricordarselo. E dovrebbe ricordarsi che un altro ministro del lavoro, piemontese come lei, aveva varato lo Statuto. Si chiamava Donat Cattin, era democristiano. Sarebbe stato meglio morire democristiani?
Loris Campetti - il manifesto

LIBERAZIONE: VOGLIONO CHIUDERCI LA BOCCA



lunedì 19 dicembre 2011

FERRERO IL 19 DIC A "PORTA A PORTA"




Lunedì 19 dicembre
Paolo Ferrero
ospite a “Porta a Porta”

Patto di consultazione tra le forze di opposizione





Ferrero: «Patto di consultazione tra le forze di opposizione»

Assemblea della Federazione della Sinistra. Ferrero, segretario del Prc: «Emersa con forza la proposta di un patto di consultazione tra le forze di opposizione».
«Dall'assemblea tenutasi a Roma, convocata dalla Federazione della Sinistra, è emersa con forza la proposta di creare un patto di consultazione tra le forze di opposizione», dice Paolo Ferrero, segretario del Prc. «All'assemblea - spiega - hanno partecipato non solo le forze sociali - dalla Cgil ai sindacati di base, alla variegata rete dei comitati - e le rappresentanze di IdV e Sel, oltre al senatore Vincenzo Vita del Pd. È nostra intenzione continuare su questa strada nelle prossime settimane per costruire da sinistra una efficace ed unitaria opposizione alle politiche antipopolari del governo Monti. Vogliamo costruire un punto di riferimento per quegli strati popolari che dal governo Monti sono stati prima delusi e poi bastonati, con una manovra di destra e di rara pesantezza antisociale».


mercoledì 14 dicembre 2011

VST - IL 16 PRESENTAZIONE FUTURO SINDACO...



VIMODRONE SEI TU

CONFERENZA STAMPA

16 dicembre 2011

ore 11.30



BIBLIOTECA COMUNALE

sala C. Porta

Presentazione CANDIDATO SINDACO.
Lunedì 19 dicembre, riprenderanno i lavori del cantiere dell'autocostruzione. Un'ottima notizia.














domenica 11 dicembre 2011

Monti, se la manovra è intoccabile il suo è un governo di destra





Monti, se la manovra è intoccabile il suo è un governo di destra

Caro Monti,

perché è intoccabile la struttura della manovra? Nel pubblico dibattito di questi giorni sono emerse varie proposte per coprire in altro modo i costi della manovra: dalla tassa patrimoniale alle maggiore tassazione dei capitali che hanno usufruito dello scudo fiscale, alla vendita delle frequenze, all’estensione dell’ICI sulle strutture ecclesiastiche con finalità lucrative, al tetto sulle pensioni d’oro. Perché non vuole prendere in considerazione queste proposte al posto dell’aggressione alle pensioni? Forse perché il suo, lungi dall’essere un governo tecnico, è in realtà un governo di destra, del tutto in linea con il governo Berlusconi. Solo con qualche lacrima in più. Per gli italiani e le italiane.

sabato 10 dicembre 2011

ESSELUNGA PIOLTELLO - Solidarietà ai lavoratori licenziati.





Esselunga Pioltello, PRC: “Solidarietà ai lavoratori licenziati. Saremo presenti alla manifestazione di sabato 10 dicembre ALLE 14.30”

In merito alla mobilitazione in corso contro i licenziamenti di 15 lavoratori dell’Esselunga di Pioltello e alla manifestazione che si terrà sabato 10 dicembre (ore 14.30, Stazione FS di Pioltello), il Segretario provinciale PRC, Antonello Patta, dichiara:

“Dopo due mesi di presidio e l’azione squadrista messa in atto pochi giorni fa dal consorzio Safra, è necessario un intervento urgente da parte delle istituzioni per trovare soluzioni concrete che facciano rientrare i 15 licenziamenti e pongano fine alle condizioni di sfruttamento denunciate da lavoratori e organizzazioni sindacali.

Per queste ragioni saremo presenti alla manifestazione che si terrà sabato 10 dicembre, invitando i rappresentanti delle istituzioni locali, le forze politiche, i sindacati e i movimenti ad essere presenti per portare la propria solidarietà ai lavoratori in presidio e per dire basta alle vergognose condizioni di sfruttamento, precarietà e discriminazione a cui sono sottoposti i lavoratori di Esselunga”.

mercoledì 7 dicembre 2011

MONTI - L'UOMO DELLA PREVIDENZA



Equità? Ma ci faccia il piacere!

Dal “il manifesto” di GALAPAGOS del 6 gennaio 2011

Un governo tecnico – anche se composto da persone per bene e con uno stile non cialtronesco al quale ci aveva abituato Berlusconi – non è mai un governo indipendente, ma è schiavo dei divieti delle forze politiche che devono garantirne la maggioranza parlamentare. Il governo Monti non fa eccezione. E, purtroppo, di suo ha messo, nel decreto legge varato domenica, un contenuto elevato di ideologia neoliberista che non a caso è piaciuta moltissimo ai mercati che ieri l’hanno esaltato spingendo al rialzo le borse e al ribasso il differenziale tra Btp e Bund tedeschi.Monti aveva promesso «efficienza, equità e sviluppo» e aveva garantito di dare il via a un sistema fiscale che avrebbe oppresso un po’ di meno i redditi più bassi, aumentando la tassazione sui consumi e quella sul patrimonio. Era un’ottima premessa: sui redditi l’evasione fiscale è elevatissima, mentre occultare il patrimonio è molto più complicato. Di tutto questo nel decreto non c’è traccia. Dai primi calcoli emerge che dalla previdenza salteranno fuori 12 miliardi (oltre un terzo dell’intera manovra) tra blocco e aumento dell’anzianità emancata indicizzazione delle pensioni. Quest’ultimo provvedimento è particolarmente grave: colpisce la massa delle «rendite», quelle cioè superiori ai 940 euro al mese. Che sono taglieggiate da una inflazione attorno al 4,5% se calcolata – l’Istat lo fa – sul paniere degli acquisti quotidiani. Cioè della spesa necessaria a vivere. Di più: visto che l’aumento dell’Iva dal 10 al 12 per cento renderà più cari i consumi di massa, ne discende che lamanovra ha una connotazione anti popolare e al tempo stesso sarà depressiva per l’economia. Manon è finita: della patrimoniale non c’è traccia salvo un po’ di fumonegli occhi sotto forma di aumenti di bollo per le auto di grossa cilindrata, aerei e elicotteri. C’è, invece, il ritorno dell’Ici sulla prima casa e soprattutto l’aumento delle rendite catastali per tutte le case, anche la prima. Insomma, tutti saranno chiamati a pagare, anche se, ovviamente, un po’ di meno in cifra assoluta,manon certo in proporzione al reddito, i possessori di case modeste.E la patrimoniale è scomparsa: Berlusconi si è opposto e il governo tecnico di Monti non può fare a meno dei voti del Pdl. Le imposte a pioggia sulla casa sono il classico esempio di una tassazione efficiente (pesca nel mucchio) che non risponde, però, ai principi di equità. Anzi, così come è stata impostata, è una imposta regressiva che penalizza chi ha fato sacrifici immensi per comprarsi una abitazione vista la latitanza dello stato nell’edilizia sociale. Certo, Monti si trova a fronteggiare una situazione economica e finanziaria terribile, un paese quasi allo sfascio (anche dell’unità politica) della quale non ha responsabilità. Sicuramente nelle sue scelte sente sul collo il fiato del ricatto politico berlusconiano, però non ha lanciato alcun segnale di cambiamento. Eppure qualcosa poteva fare. Poteva, quantomeno, rinviare le enormi spesemilitari (16 miliardi solo per nuovi aerei) che appesantiscono i conti pubblici; poteva chiedere alla chiesa cattolica di rinunciare a parte dei propri privilegi pagando l’Ici sugli immobili destinati a attività commerciali che nulla hanno a che fare con la professione di fede; poteva tentare di dare un po’ di slancio alla green economy destinandogli un po’ di risorse oltre al «banale» 36% riconosciuto alle ristrutturazioni. Potevano essere colpiti con una tassazione meno di favore dell’ 1,5% i capitali fuggiti all’estero e già «scudati» da Tremonti a condizioni di estremo favore che non hanno avuto uguali nel mondo. Qualcuno ha detto: «dategli tempo, mettiamolo alla prova». Si diceva così anche nel ’94 all’arrivo di Berlusconi. Ma di tempo non ce n’è: la crisi incalza e l’economia italiana nel 2012 andrà in recessione. Il che significa che non sarà creata nuova occupazione, che gli anziani rimarranno al lavoro, il potere d’acquisto di larghi strati della popolazione si ridurrà e cadrà la domanda di beni di consumo senza che sia sostituita da una crescita di consumi sociali e di investimenti pubblici. Monti che è un tecnico lo sa bene. Decine di milioni di italiani impareranno a conoscerlo sulla loro pelle.

Galapagos - il manifesto

lunedì 28 novembre 2011

giovedì 24 novembre 2011

VIII CONGRESSO PROVINCIALE PRC





VIII CONGRESSO PROVINCIALE DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA : “CONNETTIAMOCI !”
VIII CONGRESSO PROVINCIALE DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA : “CONNETTIAMOCI !”









MILANO, 26 – 27 NOVEMBRE 2011, Centro Congressi, Via Corridoni 16
Si terrà sabato 26 e domenica 27 novembre a Milano, presso il Centro Congressi di Via Corridoni 16, a partire dalle ore 9.30, l’VIII Congresso Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista.
In calce : il programma dei lavori della due giorni, il cui titolo è “Connettiamoci !”.
PROGRAMMA DEI LAVORI
Sabato 26 novembre dalle 9.30 alle ore 18.30
Elezione della Presidenza del congresso.
Relazione del segretario uscente.
Intervento di saluto degli/delle invitati/e.
Nomina delle commissioni (verifica poteri, politica ed elettorale).
Dibattito.
Domenica 27 novembre dalle 9.30 alle ore 17.30
Dibattito.
Intervento conclusivo del compagno/a indicato dalla Commissione Nazionale per il Congresso.
Relazioni della commissione verifica poteri, politica, elettorale
Elezione degli organismi dirigenti, di garanzia e delle delegate e dei delegati al congresso Regionale e Nazionale.

Rifondazione comunista aderisce alla manifestazione del 26 novembre per l’acqua, i beni comuni ed il rispetto del referendumSui referendum non permetteremo nessuno scippo. A giugno 27 milioni di donne e di uomini si sono espresse/i in maniera inequivocabile contro la privatizzazione dell’acqua e per una scelta netta per la sua ripubblicizzazione. Un voto che sancisce l'acqua come bene comune dell'umanità da sottrarre alla logica della mercificazione e del profitto .
Oggi, a distanza di cinque mesi da quelle splendide giornate di democrazia e partecipazione dal risultato inequivoco, si sta tentando un volgare scippo del risultato ed un vero e proprio furto di democrazia.
Il governo Berlusconi nella manovra estiva, sotto dettatura della Bce, ha ritenuto, addirittura, di rispolverare il Decreto Ronchi. Enti locali e gestori proseguono con gestioni affidate a Spa e mancata eliminazione dei profitti dalla tariffa, come se nulla fosse accaduto. C’è l’eccezione del comune di Napoli che ha puntato sin da subito sulla ripubblicizzazione del servizio idrico. Un’amministrazione, di cui facciamo orgogliosamente parte, che non ci stancheremo mai di portare come esempio limpido e virtuoso di governo cittadino. Ci impegniamo a continuare, con pervicacia, la nostra battaglia e l'assunzione di responsabilità che ci compete in generale ed in particolare dove ricopriamo ruoli nelle amministrazioni locali.
A questo scopo, abbiamo organizzato un incontro tra gli amministratori degli Enti Locali della Federazione della Sinistra e il comitato dell'acqua, per l'11 novembre.
Aderiamo, convintamente alla manifestazione del 26 novembre a Roma promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. Organizzeremo la nostra presenza e la mobilitazione generale perché la straordinaria vittoria referendaria venga rispettata, e perché dalla crisi si esce con scelte nette e alternative alla mercificazione dei beni comuni.


domenica 20 novembre 2011

SINISTRA CHE FAI? MERCOLEDI 23 NOV CAMERA DEL LAVORO MI


Sinistra che fai?

Ferrero, Bertinotti e Migliore
Mercoledì 23/11, ore 20.30
Camera del lavoro di Milano


Sinistra che fai?
L’Italia e la sinistra di fronte all’Europa della BCE
Mercoledì 23 novembre 2011, ore 20.30
Camera del Lavoro di Milano
Corso di Porta Vittoria, 43

Intervengono:

Paolo Ferrero
Segretario nazionale PRC

Fausto Bertinotti
già Presidente della Camera dei Deputati

Gennaro Migliore
Segreteria Nazionale Sinistra Ecologia Libertà

DOMENICA 2O NOV. 2011 - BLOCCO AUTO




Domenica 20 novembre




blocco delle auto




dalle 10 alle 18
Le iniziative culturali




organizzate per questa giornata

venerdì 18 novembre 2011

LA PERFETTA OPERAZIONE MONTI


La perfetta operazione Monti

Parte il governo Monti. Nello stile e nei toni diversissimo dal governo Berlusconi. Nei contenuti no. Il programma presentato alle camere è integralmente neoliberista. Fin nelle virgole. E’ la prosecuzione, radicalizzata dalle richieste europee, delle politiche già messe in atto da Berlusconi e Sacconi, confermate per intero. Dalle privatizzazioni alle liberalizzazioni passando per il taglio della spesa pubblica, la manomissione delle pensioni e di cosa rimane del mercato del lavoro, fino alla reintroduzione dell’Ici sulla prima casa. Il tutto ovviamente senza dire una parola sulle rendite finanziarie, sulle cause della speculazione, sulle sciagurate politiche europee, che – al contrario – sono per il governo da applicare sotto dettatura.
L’idea che il pareggio di bilancio dello stato italiano non solo debba essere inserito in Costituzione, ma addirittura certificato da una società privata, è la ciliegina sulla torta. Lo stato, per rendersi credibile agli occhi degli speculatori, deve farsi controllare dagli amici degli speculatori! Un programma che aggraverà la crisi e le disparità sociali.
Da questo punto di vista il governo Monti è stato una perfetta operazione con cui i poteri forti – italiani ed Europei – sono riusciti ad evitare che la caduta di Berlusconi determinasse anche il minimo spostamento a sinistra dell’asse del paese. Lo hanno fatto con il contributo determinante del Presidente della Repubblica, che si è fatto promotore dell’operazione, e grazie all’ignavia politica del Pd, che non è riuscito nemmeno a imporre il ritorno alle urne.
Contro questo governo dobbiamo quindi costruire l’opposizione sociale, culturale e politica. Nella costruzione dell’opposizione dobbiamo però essere consapevoli che questo governo parte avendo dalla sua un pregiudizio positivo. Non solo perché viene al posto del governo Berlusconi, di cui larga parte della popolazione non ne poteva più. Il governo Monti incrocia alcuni elementi di senso comune che si sono venuti formando nel corso degli anni: per esempio, la presentabilità di Monti e dei suoi ministri, vista con sollievo dopo le figuracce rimediate a livello mondiale grazie a Berlusconi. Vi sono però due elementi più di fondo che vanno soppesati bene per non fare errori.
In primo luogo la sfiducia verso la politica e il ceto politico; i tecnici come garanzia di maggiore serietà, competenza. Questo elemento peserà nel tempo, specie se il governo Monti prenderà misure sui costi della politica. Non è cosa di poco conto.
La maggioranza della popolazione italiana considera i costi della politica il primo insopportabile elemento di ingiustizia e per questo apre a Monti un credito fiduciario. Quando diciamo che occorre caratterizzare la nostra iniziativa politica mettendo al centro le pratiche sociali, le lotte, il mutualismo, la solidarietà concreta, è perché pensiamo che l’unico modo per ricostruire una credibile politica comunista parta dalla condivisione. Non solo propaganda o presenza istituzionale: occorre porre il centro del lavoro politico nel sociale e nella costruzione culturale.
In secondo luogo, il convincimento che il quadro dell’economia mondiale ed europea in cui ci muoviamo sia oggettivo, naturale e che quindi è bene che siano dei tecnici a gestirlo. Se la speculazione è un fenomeno naturale – di cui non si riesce bene a capire l’origine – il punto non è perdersi in chiacchiere inutili sul da farsi ma applicare con rigore e sobrietà le ricette proprie della scienza economica: una tecnica, appunto.
La forza da cui parte Monti non è quindi data solo dal fatto di essere il sostituto di Berlusconi, ma anche dai limiti profondi che hanno caratterizzato l’antiberlusconismo. L’aver fatto credere che la cialtroneria e gli interessi personali di Berlusconi fossero all’origine di tutti i guai del paese regala oggi a Monti un pregiudizio positivo del tutto immeritato rispetto ai propositi che lo caratterizzano e agli interessi che difende.
Occorre tenere presente questi elementi, in primo luogo per capire perché oggi larga parte della gente che ha lottato per la caduta di Berlusconi guarda a Monti come ad una speranza. E’ un sentimento con cui dobbiamo fare i conti, per evitare che la nostra proposta di opposizione sia incomprensibile a vasti strati popolari. Occorre spiegare che la politica di Monti verrà usata dalla destra per riguadagnare consenso e che le elezioni anticipate erano l’unica strada efficace per porre fine all’era berlusconiana.
Inoltre, per costruire una opposizione efficace al governo Monti, non basterà agire sulle contraddizioni che si determineranno a causa delle sue politiche economiche e sociali. Senza la messa in discussione – a livello di massa – del fatto che non vi è nulla di naturale e di oggettivo nelle politiche neoliberiste, la delusione per le politiche di Monti non determinerà protagonismo politico ma ulteriore delusione. In altre parole, dobbiamo operare consapevolmente per trasformare l’antiberlusconismo in antiliberismo come condizione per costruire opposizione di massa e rafforzare la sinistra di alternativa.


Paolo Ferrero - Liberazione

Liberazione propone il suo governo "tecnico"

Presidente del Consiglio: Raniero La Valle, Comitato "Dossetti" per la difesa della Costituzione

Interni: Rossana Rossanda, giornalista, scrittrice

Esteri: Luisa Morgantini, ex vicepresidente Parlamento europeo

Difesa: Falco Accame, ammiraglio

Welfare: Felice Roberto Pizzuti, docente di politica economica presso La Sapienza

Giustizia: Raffaele Guarniello, magistrato

Istruzione: Annamaria Rivera: antropologa

Ambiente: Carla Ravaioli: giornalista, scrittrice

Infrastrutture: Mario Tozzi: geologo

Trasporti: Dante De Angelis, ferroviere

Economia: Emiliano Brancaccio, economista

Sanità: Gino Strada, medico

Lavori Pubblici e piccole opere: Nicoletta Dosio, movimento No-Tav

Sport: Zdenek Zeman, allenatore

Beni comuni: Marco Bersani, Attac Italia

Spettacolo: Licia Maglietta, attrice

Immigrazione:Laura Boldrini, portavoce Alto commissariato Onu per i rifugiati

Beni culturali: Ascanio Celestini, attore, regista, scrittore

















Grazie per le visite!
banda http://www.adelebox.it/